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ARTICOLO TRATTO DA "IL CITTADINO" DEL 07/08/2010 - Le ricette: prodotti tipici, cultura e ambienti naturali
 

Il Pirellone è pronto a sostenere eventuali interventi che verranno indirizzati alla realizzazione di un “marchio” su scala internazionale
Le ricette: prodotti tipici, cultura e ambienti naturali
Sono queste le parole “magiche” che potrebbero portare molti visitatori sul territorio
 

Prodotti tipici, cultura e ambienti naturali. Sono queste le parole “magiche” per rilanciare il turismo nel territorio. Un mix d’interventi che la Regione Lombardia ha annunciato di voler sostenere per spiegare le vele oltre i confini nazionali. «Il Lodigiano presenta delle eccellenze che variano dall’arte all’enogastronomia, dai prodotti tipici ai parchi naturali. Risorse fondamentali per rilanciare il flusso di vacanzieri sulle sponde dei due fiumi che bagnano la provincia di Lodi», ha detto l’assessore al commercio, turismo e servizi del Pirellone, Stefano Maullu. Su questo fronte ha parlato di diverse fonti di finanziamento, rivolte anche ad agriturismi e bed and breakfast, per dare una spinta alle visite nella Bassa Lombardia.Peraltro il territorio ha incassato negli ultimi anni diverse risorse in questo settore dalla regione, tuttavia stenta ancora ad aver un ruolo da protagonista rispetto ad altre province. Da quanto emerso, il Lodigiano dal 2005 ad oggi ha ottenuto quasi 2 milioni di euro per le piste ciclabili e ciclopedonali (nelle tratte Codogno-San Fiorano, Lodi-Boffalora d’Adda, Sant’Angelo Lodigiano-Graffignana), oltre ai fondi che sono stati destinati per il recupero dell’antica Laus, a Lodi Vecchio. A questi si sono aggiunti, nel biennio 2008-2009, circa 700mila euro di finanziamenti diretti alle imprese turistiche del Lodigiano (alberghi, bad and breakfast e strutture ricettive). «Regione Lombardia - ha aggiunto Maullu - conferma l’attenzione per questo territorio. È importante favorire, anche insieme ai privati, una forma di ricettività e ospitalità diffusa, adatta a un turismo ambientale, pure con la conversione a uso turistico di cascine, casolari e dimore lungo i corsi dei fiumi. A questo proposito sono convinto che siano strategiche tutte quelle azioni finalizzate all’adeguamento delle infrastrutture fluviali e alle piste ciclopedonali; dobbiamo però centralizzare il ruolo dei fiumi, Po e Adda, come prodotto da commercializzare in Italia e all’estero». Dalla valorizzazione della ricettività collegata ai fiumi (attualmente l’offerta turistica del Po è caratterizzata solo per il 7 per cento da proposte di navigabilità) può ripartire anche un percorso per portare visitatori nelle piazze e campagne del Lodigiano. E qui - ha ribadito Maullu - un ruolo decisivo verrà assunto da alcuni bandi regionali, che interesseranno sia i sistemi turistici che il distretto del commercio, per fare in modo che ci sia un rapporto stretto tra attività commerciale e di ristorazione e l’offerta di pacchetti turistici. L’intenzione è quella di promuovere un “marchio” territoriale su scala nazionale e mondiale, con pacchetti finalizzati a proposte di escursioni nel verde. Un’altra delle priorità è quella di allungare i tempi di permanenza dei visitatori, che spesso si fermano solo per pochi giorni, e la soluzione potrebbe essere quella di costruire itinerari organizzati e collegati. Infine il Lodigiano, con la sua via Francigena, potrebbe suscitare un fascino antico, legato ad antichi percorsi di spiritualità.Mat. Bru.

 

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